Fin da piccoli andare o meno bene a scuola può decidere la percezione che gli altri hanno di te, ma anche quella che tu hai di te stesso.
Man mano che arrivano le gratificazioni, cresce la sensazione di essere speciale, di avere un talento che ti rende migliore degli altri.
La scuola è un aspetto così determinante della tua vita, che tutte le persone che conosci, familiari, parenti, amici, iniziano a guardarti con occhi diversi.
Tutto inizia con una scoperta casuale
A sette anni trovo questo fumetto sulla sedia di un vicino di ombrellone. Così inizia la mia vita di lettore. Per dieci anni non perderò un numero di questo mensile.
Tutto inizia qui? Non proprio. Secondo una fonte attendibile, in realtà leggevo insegne e manifesti dalla macchina già a quattro anni. Per i miei familiari fu una sorta di presagio.
La primavera
Tutti hanno storie più o meno leggendarie che risalgono ai tempi della scuola. La mia riguarda un tema di tredici pagine scritto a otto anni. Un foglio dopo l’altro scolpisco così con inchiostro su carta la mia reputazione. Le maestre convocano mia madre per condividere la loro ammirazione.
In poco tempo le mie imprese scolastiche sono sulla bocca di tutti. La mia bolla inizia a gonfiarsi, io comincio a percepirmi come un bambino che sa fare più e meglio degli altri.
Qual è il problema?
Quando sei piccolo andare o meno bene a scuola ti definisce come persona, eppure in molte occasioni dimostro che non capisco tante cose, che non so relazionarmi con gli altri, specie quando questi altri hanno bisogno di particolare cura o attenzione.